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Il Centro di documentazione ed inchiesta sulla criminalità organizzata in Veneto costituito presso uno spazio messo a disposizione dal comune di Dolo, sulla riviera del Brenta, ha le seguenti finalità generali:

a) fornire un quadro aggiornato ed approfondito sulle manifestazioni emerse di criminalità organizzata nella Regione

b) qualificare il dibattito pubblico sul tema con la messa disposizione di dati e analisi rigorose

c) identificare e divulgare – attraverso la pubblicazione di aggiornamenti periodici – i cambiamenti in atto, i settori economici interessati e le rinnovate modalità d’azione di un fenomeno in continua trasformazione

d) promuovere, anche in collaborazione con Università e centri studi, ricerche che abbiano come focus il ruolo della criminalità organizzata nei processi economici, politici e sociali regionali

Il progetto proposto si sviluppa lungo due principali assi tematici.

a) Lo studio del fenomeno della mafia del Brenta. La banda di Felice Maniero è stata l’unica organizzazione criminale del Nord Italia condannata per associazione a delinquere di stampo mafioso. La mafia del Brenta resta nella storia come la più potente, la più ricca, la più spietata e la più radicata banda che sia mai nata nel Nord Italia. Ecco perché, ad oggi, sono state scritte una dozzina di tesi di laurea – in giurisprudenza, sociologia, comunicazione – sulla banda Maniero, mentre non si contano libri e articoli pubblicati in questi vent’anni. Paradossalmente, però, la banda Maniero è conosciuta e studiata più a Milano e a Trento che nel Veneto, una regione che pare voler dimenticare in fretta quel che è successo a cavallo degli anni ’90.

Per conservare la memoria e per poter reperire strumenti adeguati di studio e di analisi sulla mafia del Brenta diventa fondamentale costruire il Centro documentazione ed inchiesta a Campolongo Maggiore e proprio nella villa che fu di Felice Maniero, luogo simbolo della sconfitta e della capacità di rinascita di una intera comunità.

b) Lo studio e le ricerca sulla presenza e l’attività, nell’ultimo decennio, della criminalità organizzata nella nostra regione. Una presenza che sembra concentrata in particolare nell’investimento nelle attività legali ed in particolare nei settori di tradizionale interesse per le mafie come l’edilizia, i rifiuti, le infrastrutture, la logistica. Attività che portano ad uno reciproco scambio e compenetrazione con settori dell’imprenditoria locale. Come avvenga questo incontro, con quali modalità e attraverso quali dinamiche sarà il terreno di ricerca del Centro.

Azioni progettuali

A) Centro di documentazione

Una attività strategica del Centro di documentazione consisterà nella creazione e gestione della biblioteca e dell’emeroteca raccogliendo, sistematizzando e rendendo fruibili le principali pubblicazioni sul tema della criminalità organizzata. La creazione di questo servizio risponde alla necessità da tempo presente di soddisfare le esigenze informative, di studio e di ricerca espresse non solo da docenti, ricercatori, studenti, ma anche dalla cittadinanza in generale.

Il Centro di Documentazione offrirà inoltre la possibilità di accedere a risorse informative diverse e di più immediata fruizione e con informazioni più tempestive rispetto al libro, tra cui atti legislativi, articoli di riviste specializzate e siti tematici autorevoli e di qualità.

B) Inchiesta e ricerca

La struttura si pone inoltre come centro di elaborazione e produzione culturale e di inchiesta.

Un obiettivo strategico per il Centro è quello di esercitare un costante monitoraggio dei fenomeni di criminalità offrendo chiavi di lettura credibili del fenomeno sia dal punto di vista della sua evoluzione storica che delle sue tendenze attuali.

Verranno a questo proposito curati materiali documentali [dossier, rapporti, sito informativo]. Inoltre a cadenza regolare verrà editato, online, il notiziario del Centro con le informazioni relative agli avvenimenti più rilevanti emersi nell’ultimo periodo, le analisi di alcuni esperti e le segnalazioni di riviste, libri, associazioni, iniziative inerenti i settori di interesse del Centro.

C) Promozione di attività di formazione

Il Centro di documentazione proporrà alcuni interventi mirati di formazione per offrire elementi di conoscenza su questi temi in collaborazione con i soggetti interessati (scuole, Università, amministrazioni locali…).

L’obiettivo è quello di fornire quadri conoscitivi adeguati per poter approfondire questa realtà.

Regolamento CIDV

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